COFOSI E ANACUSIA
Si definisce cofosi la perdita completa e bilaterale della funzione uditiva. Il soggetto interessato manifesta una assenza di percezione uditiva anche a stimolazioni portate fino all’intensità di 120 dB HL. In sostanza non esistono residui uditivi per entrambi gli orecchi e possibili soluzioni vanno ricercate al di là del ricorso alle tradizionali protesi acustiche, in questo caso del tutto inutili.
Si definisce, invece, anacusia, la completa perdita della funzione uditiva a livello di un solo orecchio, mentre l'orecchio controlaterale conserva una soglia normale o un'ipoacusiadi grato tale da poter essere protesizzata.
Sebbene quest’ultima situazione possa spesso non apparire così invalidante, in quanto si tende a “compensare” la carenza sfruttando l’orecchio sano, è giusto sapere che in realtà con un solo orecchio vengono meno alcune componenti fondamentali del nostro sistema uditivo.
Significa infatti prima di tutto non essere in grado di individuare da dove provengono i suoni: tutto sembra arrivare dallo stesso lato. E, ancora, si traduce in un impoverimento della qualità del suono: in particolare il parlato, se ricevuto solo da un orecchio, risulta piatto e privo di ricche sfumature, riducendo la capacità di discriminazione verbale soprattutto in ambienti rumorosi.
Sforzare un orecchio a lavorare per due è poi estremamente faticoso: il rischio è quello di avvertire una sensazione di “sbilanciamento”.
COME RIMEDIARE
Fino a poco tempo fa la condizione di anacusia non veniva presa in considerazione perché non esistevano trattamenti effettivamente validi. Oggi, quando le terapie mediche non sono un'opzione percorribile, una soluzione valida per ridurre la disabilità provocata dall'anacusia è offerta dal progresso delle recenti tecnologie wireless. Esiste, infatti, la possibilità di ricorrere all’utilizzo di un trasmettitore simile in tutto e per tutto ad un piccolissimo apparecchio acustico, che trasmette il suono dall'orecchio con sordità totale, e quindi non protesizzabile, all'orecchio controlaterale, quello con l'udito migliore, dove viene situato un apparecchio ricevitore.
In questo modo si mira a superare le conseguenze negative dell'effetto ombra provocato dalla testa, fornendo la consapevolezza del suono proveniente dal lato in cui l'udito è molto ridotto o inesistente del tutto. Le persone sono in grado di sentire il parlato proveniente anche dal lato da cui non avevano mai sentito prima.
QUALI TIPI
Gli apparecchi acustici per via aerea che trasferiscono il segnale controlateralmente dall'orecchio non protesizzabile a quello normoacusico o comunque protesizzabile sono denominati sistemi CROS.
Nel caso in cui l'orecchio con l'udito migliore sia anche lui comunque affetto da un certo grado di ipoacusia si ricorre allo stesso sistema in modalità BiCROS: l'unica differenza consiste nel fatto che l'orecchio con udito migliore riceve anche un'amplificazione correttiva della sua perdita uditiva attuata anche sul segnale proveniente dal lato anacusico.
Fino agli anni '80 per attuare il sistema Cros si doveva necessariamente ricorrere all'utilizzo di sistemi ad occhiale oppure ad apparecchi retroauricolari collegati tra loro tramite un cavetto che passava dietro la testa del paziente. A partire dal 2010 e sino alle tecnologie più recenti la trasmissione del segnale da un lato all'altro avviene in streaming digitale audio wireless.
Il trasmettitore CROS, a seconda delle soluzioni proposte dalla varie case produttrici, è disponibile nella configurazione mini retroauricolare oppure come dispositivo personalizzato su misura endoauricolare.
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